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Predittori dei comportamenti di ricerca lavorativa tra gli utenti dei Centri italiani per l’Impiego
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Predittori dei comportamenti di
ricerca lavorativa tragli utenti dei
Centri italiani per l’Impiego
AlessandroLoPresti, Dipartimento di Psicologia, SecondaUniversità di Napoli
Abstract
. Una maggiore comprensione dei comportamenti di ricerca lavorativa è essenziale per meglio
supportare gli individui alla ricerca di un’occupazione. Il presente studio, sulla base del modello di Kanfer e colleghi
(2001), ha valutato tutta una serie di variabili quali potenziali antecedenti di tali comportamenti. I risultati, raccolti su
505 utenti dei Centri per l’Impiego, hannomostrato che il livello d’istruzione, la personalità proattiva e l’autoefficacia
nella ricerca lavorativa sono predittori significativi di tali comportamenti, individuando anche fenomeni di moderazione
e mediazione. Tali evidenze sono state poi commentate sulla base della letteratura e delle loro implicazioni pratiche.
Versione integrale in lingua italiana suwww.giuntios.it/bpa
Abstract. Introduzione:
Ottenere una comprensione più approfondita dei comportamenti di ricerca lavorativa è
essenziale al fine di migliorare lemodalità attraverso le quali gli individui possono fare ingresso e rimanere all’interno del
mercato del lavoro, specialmente in paesi quali l’Italia, caratterizzati da tassi di disoccupazione in crescita e servizi per
l’impiego non efficienti. Molteplici fattori psicologici e socio-demografici predicono i comportamenti di ricerca lavorativa i
quali, a loro volta, impattano sulle chance di re-impiego.
Obiettivi
. L’obiettivo del presente contributo è esplorare il ruolo
di molteplici variabili psicosociali (i.e. personalità proattiva e autoefficacia nella ricerca lavorativa), biografiche (i.e. livello
educativo) e socio-economiche (i.e. supporto sociale e difficoltà di ordine finanziario) quali predittori dei comportamenti di
ricerca lavorativa, facendo riferimentoalmodello teoricodiKanfer,WanbergeKantrowitz (2001).
Metodo
.Sonostati coinvolti
505 utenti dei Centri italiani per l’Impiego attraverso un questionario self-report. Si è fatto ricorso alle regressioni lineari
gerarchicheper valutare leassociazioni tra le variabili e identificarepotenziali effetti dimediazione/moderazione.
Risultati
. Il
livelloeducativo, lapersonalitàproattivae,soprattutto, l’autoefficacianellaricerca lavorativasisonorivelatipredittorisignificativi
dei comportamenti preparatori eattivi di ricerca lavorativa; sono stati riscontrati ancheeffetti dimediazioneemoderazione.
Conclusioni
. I risultati sono stati discussi sulla base della letteratura corrente e hanno fornito un contributo originale ed
innovativoall’argomento, conparticolare riferimentoalla situazione Italiana, ancora in largapartepocoapprofondita. Inoltre,
le evidenze empiriche possono essere di supporto ai professionisti al fine di modulare i loro interventi di counseling e di
supportoal re-impiegooccupazionale.
Parolechiave:
comportamenti di ricerca lavorativa, disoccupazione, autoefficacia nella ricerca lavorativa
INTRODUZIONE
Comprendere il ruolo giocato dai predittori dei
comportamentidiricerca lavorativaèdiventatoprogressivamente
più importante alla luce del perdurante deterioramento dei
mercatidel lavorodelleeconomieoccidentalie, inparticolare,dei
loro tassi di disoccupazione. Inmolti paesi, si è assistito anche a
un incrementonei tassimedi di ingresso, e specialmente uscita,
il mercato del lavoro a causa delle maggiori flessibilizzazione e
precarizzazione (Lo Presti, 2009), fenomeni che promuovono
il bisogno, avvertito dall’opinione pubblica, dalla Politica e
dai professionisti che lavorano nei servizi per l’impiego, di
incrementare leopportunitàoccupazionali di coloro i quali sono
attualmenteallaricercadiun lavoro.
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